Disattivazione dell’account Amazon Seller Central: ecco le cause più comuni

Se tutte le strade portano a Roma, come recita un noto proverbio della cultura popolare italiana, si può dire che questo valga un po’ anche per Amazon: è proprio vero che tutti gli errori portano alla disattivazione!

Il paragone calza a pennello: non appare esagerato, infatti, immaginare l’account Amazon Seller Central come un vero e proprio campo minato dover nel muovere i propri passi occorre fare molta attenzione a non “pestare” la casella sbagliata.

Ma quali sono le motivazioni che più di frequente portano alla sospensione dell’account di vendita?

Oggi andrò a trattare le principali, quelle che più spesso colgono in fallo i tuoi colleghi seller e mettono a dura prova la tenuta anche dei più esperti.

Non parlerò delle cause legate al non rispetto delle performance, sulle quali andrò a soffermarmi in un’altra occasione, ma più precisamente mi soffermerò su:

  1. Account correlati
  2. Violazione della proprietà intellettuale
  3. Contraffazione

Correlazione di due o più account con dati condivisi

Hai usato i tuoi dati anagrafici per registrare un altro account Amazon Seller Central in precedenza?

Se stai pensando di mettere il vecchio account nel dimenticatoio e di registrarne uno nuovo con le medesime credenziali ti sconsiglio vivamente di non farlo: andrai incontro a disattivazione certa!

La presenza di dati condivisi tra più account, infatti, viene facilmente rilevata dai sistemi automatizzati di Amazon che, nella maggior parte dei casi, provvederà a sottoporre a restrizione entrambi i profili.

Tra i dati che il più delle volte viene sottovalutato in queste circostanze vi è il numero di telefono: mi rendo conto che non tutti siano in possesso di una seconda utenza telefonica, tuttavia sarà necessario adottare questa precauzione laddove il tuo numero principale fosse stato già usato per aprire un altro account Amazon Seller Central.

Tra copyright e brevetti: attenzione alla proprietà intellettuale

La concorrenza è davvero spietata su Amazon, così agguerrita che incappare in una disattivazione per aver violato la proprietà intellettuale altrui non è cosa desueta, anzi.

In questo periodo ricevo molti contatti da parte di tuoi colleghi che, per un motivo o per un altro, sono andati incontro a questo tipo di blocco: venirne fuori, quando tra il seller e l’assistenza al venditore di Amazon si frappone un terzo incomodo – il competitor – non è affatto facile. 

Una delle violazioni più classiche in questo senso riguarda l’utilizzo improprio di foto coperte dal diritto d’autore: inserire nella pagina prodotto quelle altrui senza autorizzazione o senza che siano appositamente rilasciate per il libero utilizzo può essere motivo di disattivazione. Vale davvero la pena incorrere nella disattivazione e bruciare settimane di fatturato per qualche immagine?

Discorso a parte merita, poi, la violazione dei brevetti, argomento sul quale ho voluto dedicare un intero video. Si tratta di affare assai delicato e necessita di essere attentamente considerato: prevenire è sempre meglio che curare e, sebbene in alcuni casi sia davvero complicato individuare una possibile violazione prima di essere disattivati, in altri si può giocare d’anticipo per evitare spiacevoli segnalazioni.

Fai molta attenzione, quindi, a fiutare i potenziali pericoli e muoviti con circospezione: seguendo i consigli che ti ho dato nel video riuscirai se non altro a limitare questo rischio con verifiche più approfondite sui canali giusti. 

Articoli contraffatti su Amazon tra algoritmo e segnalazioni

Il Covid19 ci ha ormai fatto familiarizzare con il termine “falso positivo”.

E falsi positivi sono anche molti dei casi di contraffazione che Amazon rileva erroneamente nel corso delle sue verifiche.

I controlli seguono un doppio binario: da una parte sistemi informatici intelligenti, in grado di rilevare prodotti anomali, dall’altra segnalazioni inviate dai venditori che sospettano un mancato rispetto delle regole.

Non è detto, quindi, che tutti gli illeciti portati all’attenzione siano effettivamente tali.

Dal canto tuo è bene comunque non forzare la mano. Come abbiamo visto in un altro articolo, infatti, gli strumenti che Amazon mette a disposizione dei seller per tutelare l’autenticità del proprio marchio sono sempre di più e sempre più affidabili: se hai anche solo il sentore di poter essere in errore, fermati fai le dovute valutazioni prima di proseguire con la messa in vendita del tuo prodotto.

Farti trovare pronto è l’arma vincente in questi casi: quando acquisti la merce dal tuo fornitore fai in modo che tutti i passaggi avvengano nel modo più sicuro e trasparente possibile: solo così sarai certo di poter dimostrare la bontà del tuo operato laddove si rendesse necessario.

Anche su questo argomento ho voluto dedicare un intero video; ti consiglio vivamente di prenderne visione e di fare molta attenzione anche ai rischi potenziali che si celano dietro una strategia che adottano soprattutto i grandi brand: la distribuzione selettiva.

Account bloccato? Riattivalo con un piano d’azione efficace

Hai letto questo articolo troppo tardi?

Non disperare. Certo la via maestra per garantirsi una permanenza serena e proficua su Amazon è sempre quella del pieno rispetto della policy.

Tuttavia, mi rendo conto come siano così tante le cose a cui fare attenzione, che talvolta risulta davvero difficile prestare la massima attenzione ad ogni singolo aspetto.

In questi casi puoi sempre ricorrere allo strumento per eccellenza in mano agli Amazon Seller: il Piano d’Azione.

Parto col dirti che non esiste un PdA efficace per tutto: non esistono soluzioni standardizzate o formule magiche in grado di garantire che il tuo ricorso venga accolto al 100%.

Puoi però certamente fare del tuo meglio per lavorare ad un Piano d’Azione ottimizzato nella forma e nei contenuti per massimizzare le possibilità di riuscita.

Focalizzati sempre su ciò che ti viene contestato e cerca di spiegare in maniera chiara e snella come pensi di poter ovviare alla causa che ha portato alla disattivazione dell’account Amazon Seller Central: più che mere giustificazioni fini a sé stesse, infatti, l’assistenza al venditore si aspetta di leggere i tuoi buoni propositi per essere certa che tu abbia capito gli errori commessi e che tu sappia come porvi rimedio.

Trovi degli spunti di interessanti per redigere un Piano d’Azione in una serie di video che ho pubblicato recentemente sul mio canale Youtube:

Se anche dopo la loro visione non riesci ad elaborarne uno in linea con quanto richiesto da Amazon oppure i tuoi tentativi non sono andati a buon fine, il mio consiglio è di affidarti ad un esperto per la soluzione del tuo problema.