Quali Carte di Pagamento sono accettate da Amazon?

carta di credito su fondo nero con elementi grafici ornamentali arancioni e viola

Può sembrare strano ma uno dei primi problemi che si trova a dover affrontare un Amazon seller è l’ottenimento di una carta di credito, strumento di pagamento necessario per poter registrare l’account e quindi per poter operare su Amazon.

Infatti, se non viene inserita una carta tra quelle accettate il progetto di vendita si blocca ancor prima di iniziare.

Diciamolo subito: rispetto al passato è cambiata la policy in merito alle carte di pagamento accettate da Amazon ed è anche cambiato il modo in cui le stesse vengono verificate e accettate o rifiutate. 

  1. Tipologia di carte di pagamento
  2. Quali Carte Accetta Amazon
  3. Aspetti pratici legati alla Policy
  4. A chi deve essere intestata la carta di pagamento
  5. Conclusione

1. Tipologia di Carte di Pagamento

Prima di entrare nel vivo del tema è necessario chiarire quali siano i tipi di carte presenti sul mercato perché non tutte sono accettate da Amazon.

Sostanzialmente ne esistono di 3 tipi:

  • Carte prepagate 
  • Carte di debito 
  • Carte di credito.

Lasciamo fuori i bancomat in quanto possono essere usati solo per effettuare pagamenti nei luoghi fisici e quindi non vanno prese in considerazione.

Le carte prepagate, come dice il termine stesso, permettono di effettuare pagamenti nei limiti di quanto presente nella carta e non sono associate ad un conto corrente

Le carte di debito sono invece delle carte associate ad un conto corrente che permettono di effettuare pagamenti nei limiti di quanto presente sul conto.

Quindi tutti i pagamenti vengono associati ad un determinato conto che può essere associato ad una persona fisica o ad una azienda.

Le carte di credito invece sono delle carte che si appoggiano ad un conto, possono essere anche emesse da un istituto differente rispetto a quello con il quale si ha il conto corrente.

La particolarità di questo tipo di strumento è la linea di credito che viene concessa al titolare.

In sostanza il titolare della carta può effettuare pagamenti anche oltre le somme presenti sul conto in quanto l’istituto di credito garantisce per gli stessi.

Inoltre gli addebiti sulla carta vengono fatti anche 30 giorni dopo il giorno in cui è stata usata concretamente.

Per queste ragioni è facile capire perché una banca sia diffidente nel rilasciare una carta di credito immediatamente ad una azienda che abbia appena aperto il conto, il rischio dell’insolvenza infatti è alto e nessun istituto di credito vuole rischiare di non rientrare nelle somme anticipate al titolare del conto.

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2. Quali carte di pagamento sono accettate da Amazon

Chiarito questo iniziamo col dire che Amazon accetta sicuramente le carte di Credito.

Qualunque esse siano e di qualunque circuito, che sia visa, Mastercard o American Express non fa differenza.

Questo strumento è quello che infatti richiediamo sempre per le operazioni di trasferimento e registrazione dei nuovi Account proprio perché è l’unico strumento sicuramente accettato dalla policy.

Oltre a questo è possibile sostenere con certezza anche che le carte prepagate non sono accettate. Amazon lo dichiara esplicitamente nel regolamento dicendo che La carta non può essere una prepagata, una carta virtuale o un buono regalo.

Quindi possiamo escludere le postapay e tutte le altre carte prepagate, anche virtuali che non potranno essere inserite sulla piattaforma.

Utilizzare questo tipo di strumento non farebbe altro che comportare il rifiuto della registrazione con conseguente sospensione e poi blocco dell’account.

Manca l’ultimo tipo di carta, quella di debito. 

Le carte di debito non vengono menzionate esplicitamente nel regolamento che invece menziona esplicitamente quelle di credito, lo abbiamo detto, e parla di “limite di credito per coprire gli addebiti”. Questo farebbe pensare che le stesse non siano accettate.

Ma, come spesso accade, occorre testare sul campo per comprendere effettivamente quali siano gli strumenti e infatti, nel caso specifico, posso dirvi che ad oggi Amazon accetta praticamente tutte le carte di Debito.

In particolare da quando sono state introdotte nell’unione europea le nuove procedure di autenticazione per i pagamenti online, che impongono appunto di doppia autenticazione, anche Amazon si è adeguata alle nuove regole impostando il processo di verifica nella piattaforma.

Da quel momento le carte di debito sono state largamente accettate da Amazon.

Quindi se in passato l’elenco delle carte sicuramente accettate era molto ridotto, ricordo N26, Qonto, Revolut, alcune carte di Unicredit come la Always e poche altre, oggi la scelta di questo strumento è molto più facile.

Tutte le carte infatti utilizzano il processo di autenticazione a due fattori e questo, nel concreto, comporta che nella procedura di inserimento Amazon possa verificarle e accettarle.

Ad oggi posso quindi dire di avere almeno uno storico di 150 tra registrazioni e trasferimenti account condotti con una carta di debito senza problemi, posso quindi dedurre che vengano accettate indistintamente.

3. Aspetti pratici legati alla Policy

Alcune precisazioni sono però doverose:

La policy è legge. Come abbiamo detto vengono citate sempre e solo le carte di credito, conseguentemente c’è una percentuale di rischio nell’utilizzo delle carte di debito che non può essere eliminata.

Bisogna accettarlo ed esserne consapevoli. Se durante la procedura non dovesse essere accettata non potremmo andare allo scontro con Amazon perché farebbe leva sulla policy.

Non possiamo neanche fare leva sul fatto che sappiamo che in passato siano state accettate perché, con Amazon, queste argomentazioni non hanno efficacia.

Va detto però che la procedura di verifica è immediata. Anche se in policy viene indicato che ci possono volere fino a 48 ore, in realtà la verifica avviene istantaneamente e possiamo rilevare subito se la procedura sia andata a buon fine correttamente oppure no.

Un altro aspetto da considerare è che anche se inizialmente dovessimo riuscire ad inserire la carta di debito non è detto che, in fase di verifiche successive, Amazon non rilevi che la stessa sia irregolare e ci chieda di modificarla.

Anche in questo caso non potremmo difenderci dicendo che la abbiamo usata per anni. La dobbiamo sostituire senza poter fare diversamente.

4. A chi deve essere intestata la carta di pagamento?

Infine voglio dare una indicazione inerente alla questione strumento di addebito.

A differenza del conto corrente, il cui titolare non è modificabile dal pannello del seller central e viene copiato automaticamente dal sistema dalla voce relativa all’azienda titolare dell’account, il titolare del metodo di addebito è liberamente inseribile dal seller.

Ciò significa che se anche non disponiamo di una carta di credito aziendale potremmo decidere di utilizzarne una personale o ancora una intestata ad una azienda differente o addirittura una intestata ad una persona differente, proprio per il fatto che possiamo compilare tutte le informazioni.

Questa informazione è ovviamente testata sul campo, non indicherò mai qualcosa che non ho testato personalmente, ve lo assicuro.

Ovviamente il consiglio è di utilizzare questo sistema solo temporaneamente fin quando non si ottiene dalla banca la carta di credito definitiva.

L’unico aspetto a cui fare attenzione è che in caso di società con obbligo di bilancio, come le srl, anche le spese vanno registrate ma quelle che verranno pagate con quella carta non potranno essere contabilizzate proprio perché si tratterebbe di uno strumento slegato rispetto all’azienda titolare dell’account.

Ecco perché deve essere uno strumento provvisorio.

C’è anche da dire però che il pagamento tramite carta è residuale perché Amazon prima utilizzerà i fondi presenti sull’account per far fronte alle varie spese e solo in caso non dovessero essere sufficienti li addebiterà sulla carta. È molto probabile che quindi la stessa non venga mai utilizzata.

5. Conclusioni

In conclusione abbiamo chiarito che le carte di credito sono l’unico strumento sicuramente previsto in policy ma, nel concreto, possiamo aggirare il problema anche con le carte di debito. Non sappiamo per quanto si possa fare affidamento sulle stesse ma ad oggi possiamo sicuramente certificarne l’utilizzo.

Sono Alberto Caschili, Consulente Legale per il Mondo Digitale.