Come spesso e volentieri ho occasione di ricordare durante i miei interventi, quello della proprietà intellettuale è un tema molto sentito e sempre attuale in Amazon.
I modi per contravvenire a questa che è una delle policy più importanti su cui si fonda il Marketplace Amazon e l’universo Seller Central ad esso legato sono diversi: violazione del design, del copyright e dei brevetti, ad esempio.
Ciò su cui andremo a soffermarci nell’articolo di oggi è invece l’attività legata alle importazioni parallele.
Non sai di cosa si tratta?
Se sei curioso di saperne di più non perdiamo altro tempo e approfondiamo l’argomento.
Indice
- Cos’è l’importazione parallela
- I problemi connessi all’importazione parallela
- Come evitare l’importazione parallela
- Cosa fare in caso di reclami
- Conclusioni
Cos’è l’importazione parallela
Per importazione parallela si intende la commercializzazione di un prodotto tramite canali di distribuzione non autorizzati dal produttore o titolari dei marchi.
I titolari di diritti di proprietà intellettuale, infatti, possono proibire l’immissione delle merci aventi i propri marchi nello Spazio Economico Europeo (SEE), se gli stessi non sono ancora stati messi in circolazione in modo legittimo da lui stesso o da un suo rappresentante.
Nel concreto, il titolare dei diritti può a tutti gli effetti vietare la vendita dei propri prodotti nel SEE, se gli stessi siano stati reperiti in un mercato extra-SEE e se non siano ancora stati commercializzati in uno o più stati membri.
Abbiamo fino ad ora analizzato la regolamentazione legata allo Spazio economico europeo, ma cosa succede con le importazioni dal Regno Unito (UK)?
Sebbene la Brexit abbia inevitabilmente stravolto gli equilibri commerciali, va precisato come le leggi di riferimento oltremanica siano molto simili a quelle del SEE. I titolari dei diritti di proprietà intellettuale, infatti, possono proibire allo stesso modo l’importazione o la vendita dei propri beni nel Regno Unito, a meno che tu, il tuo fornitore o un fornitore a monte non abbiate il consenso del titolare dei diritti a vendere gli articoli nel SEE o nel Regno Unito.
Nel caso di Amazon, pertanto, il titolare di diritti può proibire nei Marketplace europei al di fuori di quello UK la vendita di un articolo che hai acquistato nel Regno Unito, se non ha esplicitamente acconsentito alla vendita di tale articolo nel SEE.
I problemi connessi all’importazione parallela
Oltre che di ordine giuridico, c’è un problema di assoluto rilievo che l’importazione parallela porta inevitabilmente con sé: la garanzia sui prodotti.
Si tratta di un aspetto delicato tanto per il l’acquirente, tanto per il venditore.
Il consumatore potrebbe infatti acquistare ignorando il fatto che si tratti di un prodotto di importazione parallela, non essendo così a conoscenza del fatto che in caso di malfunzionamenti non potrebbe godere del diritto alla garanzia di 2 anni, che generalmente accompagna la maggior parte degli articoli commercializzati all’interno del SEE.
Il commerciante, dal canto suo, avrebbe non poche grane nel non poter offrire un un servizio di assistenza post-vendita adeguato, soprattutto allorquando in fase di acquisto non siano state specificate adeguatamente le condizioni.
Come evitare l’importazione parallela?
Per i motivi sopra elencati diventa fondamentale accertarsi che i prodotti importati siano già stati immessi in circolazione nel mercato interno, oppure che il titolare non si opponga a tale immissione e che non vi siano accordi di distribuzione selettiva e cioè che non sia imposto dal titolare che gli stessi possano circolare solo per il tramite di una rete di distribuzione da esso creata secondo regole precise volte a preservare l’immagine e il prestigio del brand.
Ciò significa che, se anche avessi reperito i prodotti da un distributore ufficiale non saresti comunque autorizzato a commerciarlo fin quando tu stesso non farai parte della rete di distribuzione selezionata.
Allo stesso modo, per il mercato UK, assicurati di vendere sul marketplace Amazon del Regno Unito solo i prodotti importati direttamente nel SEE o nel Regno Unito con il consenso del titolare dei diritti (tra cui il consenso alla vendita nel SEE o nel Regno Unito).
Il principio rimane dunque il medesimo.
Cosa fare in caso di reclami
Appurati i rischi dell’importazione parallela illegale, capiamo adesso come questi possono concretizzarsi su Amazon
Il tuo account Amazon Seller Central può essere sottoposto a limitazioni o a disattivazione nel momento in cui sia raggiunto da un reclamo formale da parte del titolare dei diritti che denunci, ad esempio, la vendita di prodotti oggetto di importazione parallela all’interno del Marketplace italiano.
In questi casi dovrai in primo luogo di metterti in contatto direttamente col titolare dei diritti per verificare se effettivamente sia stata posta in essere una violazione di questo tipo o se si tratti di un errore.
Solo laddove non dovessi ricevere da esso alcuna risposta, Amazon ti consente di provare in altro modo la tua condotta e la bontà del tuo operato.
In che modo?
Presentando a tua volta formale contestazione ad Amazon contro questa decisione e portando alla sua attenzione prove che attestino l’importazione nel SEE con la sua autorizzazione.
Questo passaggio è per altro il medesimo allorquando tale contestazione venisse avanzata al di fuori del Marketplace Amazon, ad esempio nei casi in cui la vendita venga effettuata tramite eCommerce di tua proprietà.
Conclusioni
Considerato quanto abbiamo appena analizzato, il mio consiglio è quello di conservare sempre in via preventiva tutte le fatture e le documentazioni che possano attestare la regolarità delle tue importazioni.
Ti consiglio altresì di avere cura e di tenere traccia scritta di qualsiasi ulteriore specifica autorizzazione tu abbia ottenuto dal titolare dei diritti e/o dai suoi licenziatari.
Tale documentazione ti potrà senz’altro tornare utile laddove vengano mosse delle accuse nei tuoi confronti per dirimere qualsiasi dubbio sul tuo operato.