Amazon introduce la percentuale di fatture con difetti come performance obbligatoria

Fattura

La vita di un Amazon Seller è a tutti gli effetti un Panta rei, un universo a sé stante dove le novità di susseguono e si rincorrono senza soluzione di continuità.

Appena pochi mesi fa Amazon annunciava l’introduzione di una nuova metrica – non vincolante, si diceva – riguardante l’esperienza di fatturazione offerta alla clientela.

Dal 5 aprile 2021 quella stessa metrica diventerà a tutti gli effetti obbligatoria, andando a complicare ulteriormente – se possibile – la già concitata vita dei venditori terzi sul Marketplace.

Ma andiamo per gradi e capiamo in cosa consiste effettivamente la percentuale di fatture con difetti.

Indice

Cosa sono le fatture con difetti e come evitarle

La percentuale di fatture con difetti, resa anche con l’acronimo IDR, è l’indice del servizio di fatturazione che sei in grado di offrire ai tuoi clienti su Amazon.

Per clienti si intendono tutti quelli per i quali è prevista l’emissione di una fattura o di una ricevuta per fini fiscali e contabili.

Ma quali quali sono quelle “difettose”?

Rientrano nel novero delle fatture con difetti quelle non caricate entro la mezzanotte del primo giorno lavorativo successivo al giorno in cui hai confermato la spedizione dell’ordine. 

Andando sul pratico, se confermi di aver spedito un ordine nella giornata di mercoledì sei tenuto a caricare la relativa fattura entro le 23:59 di giovedì.

È bene sottolineare che si parla di giorni lavorativi, quindi se la spedizione è avvenuta di venerdì, ad esempio, avrai di tempo fino al termine del lunedì successivo per ottemperarvi.

Tale percentuale deve essere molto contenuta per rientrare nei canoni stabiliti da Amazon, che fissa il limite al 5%.

Come funziona la metrica delle fatture con difetti e quali sono i rischi

Come ti anticipavo, quella percentuale che fino ad oggi era solo consigliata come valore indicativo, di qui a breve si appresta a diventare a tutti gli effetti un elemento discriminante insieme alle varie performance presenti all’interno dell’account Amazon Seller Central. 

Pertanto se attualmente hai una percentuale di fatture con difetti significativamente superiore alla soglia di sbarramento del 5% prevista da Amazon, è bene che ti attrezzi per tempo ed inizi ad allinearti alle policy.

Il mancato raggiungimento di questo obiettivo di performance, tanto per cambiare, potrà comportare la disattivazione dell’account. 

Una volta creato il problema, però, va dato atto ad Amazon di aver proposto subito una soluzione efficace per i seller.

Una soluzione indolore, se è vero che è a costo 0, noché alla portata di tutti (o quasi).

Prevenire i problemi col Servizio calcolo dell’IVA di Amazon

La soluzione targata Amazon al problema delle fatture con difetti si chiama Servizio di calcolo dell’IVA.

Ne avrai sicuramente sentito parlare, io stesso vi ho dedicato diversi post ed interventi sui miei canali social. 

Si tratta di un servizio che mette a disposizione funzionalità di calcolo delle imposte, fatturazione IVA e dichiarazione del calcolo IVA per le transazioni. 

Più nello specifico, senza costi aggiuntivi, potrai tranquillamente demandare la creazione di fatture elettroniche e note di credito, in caso di venditori e clienti B2B Italiani con sede legale in Italia, nonché l’invio di ricevute d’acquisto per tutti quei clienti che non hanno indicato un codice fiscale o una partita IVA.

Insomma, tutto viene automatizzato ed il seller viene sgravato di un compito non poco oneroso. 

Se vuoi analizzare nel dettaglio tutti i vantaggi e le caratteristiche del Servizio di calcolo dell’IVA offerto da Amazon ti rimando a due video pubblicati sul mio canale Youtube, interamente dedicati a questo argomento: 

Attenzione!

Il servizio messo a disposizione da Amazon non è accessibile dai titolari di Partita IVA in regime forfettario.

Vuoi sapere il perché?

Anche in questo caso ti consiglio di dare un’occhiata ad uno dei miei video per comprenderne le motivazioni: 

F.A.Q.

Ecco di seguito delle importanti linee guida, in risposta ad alcune delle domande che più frequentemente mi vengono poste sull’argomento.

  • Il Servizio calcolo dell’IVA di Amazon garantisce che la percentuale di fatture difettose sia 0%?

Si e no.

Mi spiego meglio: la percentuale di fatture con difetti è pari allo 0% quando il Servizio di calcolo dell’IVA di Amazon genera una fattura per tuo conto, ma c’è un ma.

L’obiettivo azzeramento non è assicurato quando le spedizioni partono da paesi nei quali non hai provveduto a registrare una posizione fiscale, e quindi non sei titolare di Partita IVA.

  • Se non sono obbligato ad applicare l’IVA sulle mie vendite devo caricare ugualmente le fatture?

Sì.

È proprio la Politica di fatturazione Amazon Business a far chiarezza su quest’aspetto. Anche non sei tenuto ad applicare l’IVA sulle tue vendite dovrai comunque emettere una ricevuta di acquisto per tutti gli ordini Amazon Business, avendo cura in questo caso di dichiarare la propria condizione di esente IVA.

  • Posso inviare fatture tramite e-mail invece di caricarle?

No. 

Anche in questo caso corre in nostro aiuto la Politica di fatturazione Amazon Business, che riporta come le fatture inviate tramite e-mail saranno considerate al pari di un mancato invio, e concorreranno pertanto ad influenzare negativamente la percentuale di fatture con difetti. 

Conclusioni

Se il tuo business è appena nato o sei in fase di crescita, nella maggior parte dei casi con un po’ di impegno riuscirai a gestire manualmente la fatturazione degli ordini senza troppe difficoltà.

Diversamente, il mio consiglio è quello di affidarti al Servizio calcolo dell’IVA di Amazon che, ti ricordo, è gratuito e automatizza diversi processi altrimenti di tua responsabilità.