La nuova procedura di registrazione di un account Amazon Seller Central

Siamo ormai abituati al fatto che con Amazon non ci si annoia mai, nel bene e nel male.

Una delle novità più interessanti introdotte di recente riguarda senza dubbio la nuova procedura di registrazione di un account Amazon Seller Central.

Come consulente legale per Amazon Seller non mi sono mai risparmiato su alcuni meccanismi che, a mio avviso, non funzionavano e per i quali ho sempre auspicato un intervento serio e deciso.

Ebbene, uno di questi era proprio l’iter di apertura di un nuovo account, al quale Amazon ha finalmente destinato una profonda revisione.

Prima di andare a capire cosa effettivamente va a cambiare per i nuovi seller, ripercorriamo insieme le modifiche che nel tempo sono state apportate alla procedura di iscrizione di un account Amazon Seller Central.

Indice

Quanto, come e perché era facile raggirare Amazon in passato

Diversi anni fa l’iter di registrazione di un nuovo account Amazon Seller Central era a dir poco fallace, in quanto si prestava a facili raggiri da parte di truffatori a malintenzionati di ogni tipo.

Se non facevi ancora parte del mondo Amazon o semplicemente non lo ricordi, ti rinfresco subito la memoria: era all’incirca il 2015 quando per accedere alla piattaforma di vendita per i seller erano sufficienti appena una email ed una password.

Inseriti questi due dati, infatti, l’accesso al Seller Central era pienamente ottenuto e si poteva subito partire con le vendite.

Questo perché la verifica documentale era subordinata al raggiungimento della soglia di fatturato pari a € 15.000: ciò voleva dire che si poteva procedere indisturbati a vendere prodotti per migliaia di euro, senza alcun ulteriore controllo da parte di Amazon fino a quel momento.

E questo ha in qualche modo aperto le strade ad una serie di illeciti che venivano commessi in modo seriale da seller “poco affidabili”, per usare un eufemismo.

Una parte considerevole delle irregolarità si rilevavano su account di venditori di provenienza orientale, che non assicuravano il livello minimo di assistenza al cliente richiesto dal Marketplace Amazon; altri immettevano nel mercato prodotti non conformi o pericolosi, altri ancora si dilettavano nella vendita di articoli sprovvisti di qualsiasi certificazione o documentazione che ne attestasse la provenienza. 

Succedeva così che, una volta raggiunti i fatidici € 15.000 o raggiunti da sfilze di segnalazioni da parte dei clienti, questi account venivano finalmente disattivati da Amazon, se non fosse che…la procedura per ripartire con un nuovo account era così semplice, che in qualche minuto erano nuovamente operativi sul Marketplace, pronti per riprendere con le rispettive attività illecite.

Il processo di apertura di un nuovo account dal 2019 ad oggi

Constatati gli enormi problemi causati da una così semplice modalità di iscrizione, Amazon ha quindi introdotto nuovi step di verifica per cercare di arginare il fenomeno dei seller furbetti.

Sostanzialmente si tratta della procedura di registrazione che ci ha accompagnati dal 2019 fino ad oggi, ovvero quella che consisteva nell’inserire i dati personali della persona fisica, dell’azienda che rappresentava, nonché quelli della carta di addebito e del conto di accredito.

A questo punto l’account era creato ed occorreva inserire le ultime informazioni, caricare la documentazione richiesta e attendere a questo punto la verifica dell’account, che per i più fortunati si rivelava anche particolarmente veloce mentre per gli altri poteva trasformarsi in un autentico calvario.

Ti basti pensare che la verifica più rapida di un account da me registrato ha richiesto appena un’ora di tempo, ma è normale, anzi normalissimo che nella maggior parte dei casi il tutto si concluda nel giro di diversi giorni. 

Questo perché la verifica delle informazioni era manuale e occorreva attendere l’intervento di un operatore affinché dati e documenti venissero convalidati, a differenza della verifica della carta di credito, che veniva effettuata automaticamente, una volta inserita, attraverso un addebito. 

Un dilatamento dei tempi davvero importante, se consideriamo che un solo piccolo errore, un refuso o un’impercettibile incongruenza tra le informazioni fornite e quelle presenti nei documenti erano sufficienti per posticipare l’approvazione anche di settimane. 

Uno dei casi più frequenti, ad esempio, riguardava la forma societaria errata, che era causa di gran parte delle disattivazioni, o meglio, mancate attivazioni di account Amazon Seller Central: era molto facile, infatti, utilizzare impropriamente il termine “impresa privata”, che Amazon riserva esclusivamente alle società, e non anche alle ditte.

A quel punto si rendeva necessario contestare la decisione, inviare ricorsi, scrivere email e perdere ulteriore tempo prima di rettificare il tutto ed essere pronti a vendere sul Marketplace.

Come cambiano oggi le modalità di iscrizione per un Amazon Seller

Oggigiorno la procedura è nuovamente mutata ed il cambiamento principale riguarda il fatto che l’accesso al Seller Central viene creato solo al termine dell’intera processo di verifica.

Ne consegue che l’iter legato all’iscrizione viene condotto dall’inizio alla fine al di fuori del Seller Central e, solo una volta superata la verifica, è possibile accedere alla dashboard dell’account.

Ma non è tutto.

È stata infatti implementato un ulteriore step di verifica, che consiste in una video call con un operatore Amazon, che sarà chiamato ad appurare l’effettiva paternità del titolare dell’account: concluso l’inserimento delle informazioni e dei documenti richiesti ti sarà possibile procedere alla prenotazione di un appuntamento per la videochiamata. 

Addirittura per gli account con sede in UK prima di arrivare alla video call viene richiesto l’invio presso la sede aziendale dell’OTP per accedere all’account: in questo modo viene appurata la bontà, l’esistenza e l’effettiva corrispondenza anche della sede aziendale, ancor prima dell’identità del titolare.

Conclusioni

Se da una parte i tempi di verifica, sebbene in via di miglioramente, rappresentano sempre l’aspetto più ostico in fase di apertura account, dall’altra va apprezzato come Amazon stia incrementando sempre più i livelli di sicurezza per i venditori, e di riflesso per i clienti.

Insomma, è proprio il caso di dire che per i seller furbetti e truffatori le cose si fanno sempre più difficili.

Non mi è dato sapere se lo step di verifica relativo all’invio dell’OTP presso la sede aziendale verrà esteso anche agli account con sede al di fuori del Regno Unito, tuttavia sono dell’idea che – laddove non dovesse comportare un ulteriore allungamento dei tempi di convalida dell’account – questo sarebbe un ulteriore strumento per ostacolare l’accesso delle cosiddette mele marce al Seller Central.

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