GDPR per e-Commerce: la checklist per evitare errori

GDPR per e-Commerce

Negli ultimi anni la forte digitalizzazione del lavoro ha obbligato moltissime aziende ad aprire un proprio sito e-Commerce per la vendita di prodotti o servizi. Ovviamente la messa online di un negozio non è una pratica semplice, in quanto è obbligatorio rispettare gli obblighi fiscali e alcune precise normative.

Tra queste ultime, a partire dal 2018, rientra il GDPR, il regolamento entrato in vigore al fine di proteggere la privacy degli utenti. Rientrano nell’obbligo tutti coloro che posseggono un sito web o una piattaforma e-Commerce. Stando alla normativa GDPR, ogni proprietario di un sito ha il dovere di assicurare un trattamento dei dati che garantisca la sicurezza degli stessi e di dimostrarlo all’Ente di controllo, che verificherà il rispetto dei dati personali dagli appositi registri dei trattamenti. Proseguendo con la lettura di questo articolo, sarà possibile comprendere come adeguare un e-Commerce alla normativa in questione, come gestirla al meglio e soprattutto quali errori evitare di commettere per non rischiare multe.

Come evitare le sanzioni connesse alla mancata osservanza del GDPR

Le multe sono senza dubbio il più grande incubo per tutti i proprietari di piattaforme e-Commerce. Le normative che riguardano i negozi online sono così varie che molte volte anche un dettaglio può essere causa di una grave sanzione. È necessario monitorare i servizi offerti dall’e-Commerce, in particolare quelli che richiedono l’inserimento di dati personali, così come fare un confronto tra le informazioni memorizzate con quelle previste dal regolamento attualmente in vigore e prestare attenzione al consenso offerto dai visitatori dell’e-Commerce.

Bisogna dunque fare fronte a quanto imposto dalle normative introdotte dall’Unione Europea, che riguardano in particolare:

  • le modalità di gestione dei dati sensibili;
  • il consenso riguardo i cookie, che deve avvenire nel rispetto delle nuove regolamentazioni;
  • l’aggiornamento della privacy policy secondo le imposizioni europee.

È sempre preferibile che l’ultimo punto venga trattato tramite l’ausilio di legale specializzato nel digitale. Questo perché il discorso relativo all’informativa sulla privacy e sui cookie spesso può risultare più complicata del previsto. In linea generale è consigliabile procedere nelle seguenti modalità:

  • utilizzare un linguaggio chiaro e semplice, abbandonando totalmente termini puramente tecnici, utili solamente a confondere le idee del lettore. Così facendo l’utente avrà la possibilità di comprendere in modo esaustivo ogni dettaglio riguardo il trattamento dei dati personali;
  • spiegare con quali modalità vengono forniti i dati, per quanto tempo e con quali criteri verranno conservati;
  • informare se i dati verranno trasferiti presso paesi extraeuropei.

Quali sono i diritti degli utenti

L’introduzione del GDPR è stata pensata in particolar modo per tutelare gli utenti di siti web ed e-Commerce. Questi, nello specifico, i diritti sanciti dalla normativa: il diritto alla cancellazione dei dati personali, i diritti dell’interessato, i dati newsletter e, ovviamente, la gestione dei dati personali.

In particolare, il diritto alla cancellazione dei dati personali, è una novità introdotta proprio dal GDPR e si basa sulla convinzione che se per i clienti deve essere semplice fornire le proprie generalità, deve essere altrettanto semplice ritirarle. Il commerciante o il titolare del sito web è dunque chiamato a creare un database in cui raccogliere il consenso dei clienti, in vista di eventuali richieste di cancellazione dei dati personali.

I diritti dell’interessato riguardano tutti i diritti di cui l’utente ha facoltà. Tra questi, è possibile citare il diritto di accesso, di rettifica, di oblio e molti altri. A subire una forte modifica sono stati anche i dati della newsletter. Stando a quanto riportano recenti normative europee, a esser riviste devono essere anche le preferenze di contatto e le opzioni di abbonamento, in quanto proprio queste nuove regolamentazioni vietano la possibilità di ricevere il consenso tramite default. Lo stesso vale per il servizio termini e condizioni.

Infine, ci sono i diritti relativi alla gestione dei dati personali: prevedono che l’utente debba essere in grado di poter gestire e in caso rimuovere i suddetti dati con facilità e immediatezza. In questo caso, il consiglio è quello di creare un’apposita pagina del profilo utente, grazie al quale l’utente stesso possa controllare in modo autonomo qualsiasi dato personale.

Come adeguare un e-Commerce al GDPR: la checklist

Infine, di seguito proponiamo la checklist completa di tutte le azioni necessarie per rendere un e-Commerce conforme al GDPR:

  • monitorare ogni dato personale raccolto durante l’attività;
  • aggiornare l’infiormativa sulla privacy;
  • rendere affermative le comunicazioni dei cookie;
  • creare processi opt-in;
  • rivedere i processi di acquisizione dei dati;
  • aggiornare la privacy policy;
  • garantire una cancellazione istantanea dei dati a seguito di richiesta;
  • rendere i dati sicuri grazie a un livello di crittografia;
  • abilitare un processo atto ad agevolare la cancellazione dei dati personali da parte dell’utente e in grado di garantire la portabilità degli stessi.

Ricordiamo infine che, in alcuni casi, è necessario nominare un Data Privacy Officer, ovvero un responsabile della protezione dei dati che avrà come compito quello di dialogare con il responsabile del trattamento al fine di informarlo sugli obblighi imposti dalla legge.

Se non sai da dove cominciare ti consiglio di dare un’occhiata a quello che possiamo fare per te.

GDPR per e-Commerce: serve un legale?

Leggendo quanto scritto in precedenza, è possibile farsi un’idea abbastanza chiara di molte delle regole relative all’entrata in vigore del GDPR. Queste sono però in realtà molto più varie e complesse e pertanto, per essere certi di non rischiare nessuna sanzione, è consigliabile chiedere l’ausilio di un avvocato specializzato proprio in questo ambito.